Il defibrillatore semiautomatico

Approfondimenti

Perché un progetto di defibrillazione in una struttura commerciale.

L’arresto cardiaco colpisce chiunque, senza preavviso, senza tener conto di età, sesso, razza o condizione sociale. Ogni anno una persona su mille viene colpita dalla cosiddetta morte cardiaca improvvisa, considerando la popolazione italiana si tratta di circa 60.000 casi all’anno, cioè circa 150 persone ogni giorno, una ogni 9 minuti; attualmente solo il 2% viene salvato, a causa anche dei pochi defibrillatori presenti in ogni luogo. L’evento che causa l’arresto cardiaco improvviso è nell’85% dei casi la fibrillazione ventricolare (FV): la fibrillazione ventricolare è risolvibile solo con la somministrazione di uno shock da parte di un defibrillatore. Il tempo per intervenire è strettissimo: le percentuali di sopravvivenza diminuiscono del 7-10% al minuto se non si interviene con il defibrillatore. Se una vittima di un arresto cardiaco non è defibrillata entro 10 minuti, le sue possibilità di sopravvivenza sono meno del 2%. Se il cuore non riparte entro i primi 5 minuti, il paziente può ricevere danni cerebrali irreversibili. Può accadere di trovarsi a prestare soccorso ad una persona che ha appena subito un arresto cardiaco improvviso e ognuno di noi vorrebbe essere in grado di poterla aiutare: l’utilizzo un defibrillatore è l'unico trattamento efficace. Attraverso l’implementazioni di progetti che prevedono una adeguata dislocazione di defibrillatori in postazioni opportunamente scelte, sono state raggiunte percentuali di sopravvivenza superiori al 50 per cento. I mezzi di soccorso, le ambulanze presenti sul territorio spesso per varie motivazioni non possono arrivare in tempo utile per soccorre una persona colpita da arresto cardiaco che necessita di un soccorso immediato. Studi clinici pubblicati mostrano che le percentuali tendono ad aumentare ulteriormente se si interviene sul paziente entro tre minuti dall'arresto cardiaco. La legge n.69 del 15 marzo 2004 aveva dato via libera all'utilizzo del defibrillatore semiautomatico (DAE o AED) da parte del personale cosiddetto "laico", cioè né medico, né infermieristico, con un corso di sole 4 ore.

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LEGGE N. 69 DEL 15 MARZO 2004
UTILIZZO DEI DEFIBRILLATORI SEMIAUTOMATICI IN AMBITO INTRA ED EXTRAOSPEDALIERO 1. È consentito l'uso del defibrillatore semiautomatico in sede intra ed extraospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonchè al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare.
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Gli addetti al pronto intervento possono così apprendere, oltre alle manovre di rianimazione cardipolmonare (RCP) o basic life support (BLS), anche l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico (BLSD). Per tale ragione si sono sviluppati progetti di defibrillazione precoce sul territorio (PAD) fornendo defibrillatori nei luoghi chiave, laddove si riuniscono molte persone, dove la gente vive, lavora, studia e si diverte.

Nella vostra Mission è prevista attenzione verso il sociale?
Nei vostri bilanci sono presenti iniziative volte a favore della comunità?
La vostra filosofia aziendale prevede iniziative a tutela della salute dei vostri clienti e dipendenti?

Perché un progetto di defibrillazione in uno studio odontoiatrico.

La professionalità dell’odontoiatra e le tecnologie implicate abbracciano un ventaglio di trattamenti praticamente destinati a ogni tipo di paziente. Tra i pazienti trattati rientrano sicuramente pazienti anziani a rischio cardiologico, potenziali vittime di un evento cardiorespiratorio improvviso o pazienti che vivono con stress la visita nello studio, cosicché l’odontoiatra e il suo staff devono essere pronti a rispondere all’emergenza occorsa. La stessa statistica basata sul numero degli accessi alle migliaia di studi di fatto sottoseleziona una popolazione per la quale è già individuabile un generico rischio statistico. Per poter rispondere a tali eventualità, è necessario avere i dispositivi necessari per poter intervenire, senza perdere minuti preziosi che farebbero diminuire drasticamente le possibilità di sopravvivenza del cliente. Vale inoltre la pena di evidenziare che le recenti acquisizioni in materie di tecniche chirurgiche e materiali per le ricostruzioni ossee, chirurgia orale, implantologia hanno di fatto portato molti studi odontoiatrici ad allestire vere e proprie sale operatorie con supporto anestesiologico: per tali studi potrebbe risultare estremamente utile una dotazione con carrello per l’ emergenza dotato di defibrillatore con saturimetro e stimolatore transtoracico. La gran parte degli studi odontoiatrici potrebbe invece sicuramente fare ricorso alla dotazione di un defibrillatore semiautomatico. Di fatto la categoria degli odontoiatri può compiere un salto di qualità verso la creazione di uno studio odontoiatrico “heartsafe”, che vede nell’odontoiatra stesso il primo attore di una manovra di pronto soccorso, ma che può vedere coinvolto anche il personale a disposizione nello studio odontoiatrico. La figura dell’odontoiatra si caratterizza peraltro molto positivamente di una proattività verso una continua formazione con confronti didattici composti da attività teoriche e pratiche, formazione in BLSD che potrebbe integrarsi in un percorso di primo soccorso reso obbligatorio per legge. L’addestramento tecnico sarà a cura di istruttori di centri di formazione accreditati e i corsi di defibrillazione precoce BLSD, con simulazioni realistiche degli scenari possibili mediante ausilio di manichini e defibrillatori, avranno una durata dalle 4 alle 5 ore. L’arresto cardiaco colpisce chiunque, senza preavviso, senza tener conto di età, sesso, razza o condizione sociale. Ogni anno una persona su mille viene colpita dalla cosiddetta morte cardiaca improvvisa, considerando la popolazione italiana si tratta di circa 60.000 casi all’anno, cioè circa 150 persone ogni giorno, una ogni 9 minuti; attualmente solo il 2% viene salvato, a causa anche dei pochi defibrillatori presenti in ogni luogo. L’evento che causa l’arresto cardiaco improvviso è nell’85% dei casi la fibrillazione ventricolare (FV): la fibrillazione ventricolare è risolvibile solo con la somministrazione di uno shock da parte di un defibrillatore. Il tempo per intervenire è strettissimo: le percentuali di sopravvivenza diminuiscono del 7-10% al minuto se non si interviene con il defibrillatore. Se una vittima di un arresto cardiaco non è defibrillata entro 10 minuti, le sue possibilità di sopravvivenza sono meno del 2%. Se il cuore non riparte entro i primi 5 minuti, il paziente può ricevere danni cerebrali irreversibili. Può accadere di trovarsi a prestare soccorso ad una persona che ha appena subito un arresto cardiaco improvviso e ognuno di noi vorrebbe essere in grado di poterla aiutare: l’utilizzo un defibrillatore è l'unico trattamento efficace. Attraverso l’implementazioni di progetti che prevedono una adeguata dislocazione di defibrillatori in postazioni opportunamente scelte, sono state raggiunte percentuali di sopravvivenza superiori al 50 per cento. I mezzi di soccorso, le ambulanze presenti sul territorio spesso per varie motivazioni non possono arrivare in tempo utile per soccorre una persona colpita da arresto cardiaco che necessita di un soccorso immediato. Studi clinici pubblicati mostrano che le percentuali tendono ad aumentare ulteriormente se si interviene sul paziente entro tre minuti dall'arresto cardiaco. La legge n.69 del 15 marzo 2004 aveva dato via libera all'utilizzo del defibrillatore semiautomatico (DAE o AED) da parte del personale cosiddetto "laico", cioè né medico, né infermieristico, con un corso di sole 4 ore.

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LEGGE N. 69 DEL 15 MARZO 2004
UTILIZZO DEI DEFIBRILLATORI SEMIAUTOMATICI IN AMBITO INTRA ED EXTRAOSPEDALIERO 1. È consentito l'uso del defibrillatore semiautomatico in sede intra ed extraospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonchè al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare.
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Gli addetti al pronto intervento possono così apprendere, oltre alle manovre di rianimazione cardipolmonare (RCP) o basic life support (BLS), anche l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico (BLSD). Per tale ragione si sono sviluppati progetti di defibrillazione precoce sul territorio (PAD) fornendo defibrillatori nei luoghi chiave, laddove si riuniscono molte persone, dove la gente vive, lavora, studia e si diverte.

Il vostro studio è preparato
in caso di arresto cardiaco?

Perché un progetto di defibrillazione in una struttura scolastica.
L’arresto cardiaco colpisce chiunque, senza preavviso, senza tener conto di età, sesso, razza o condizione sociale. Ogni anno una persona su mille viene colpita dalla cosiddetta morte cardiaca improvvisa, considerando la popolazione italiana si tratta di circa 60.000 casi all’anno, cioè circa 150 persone ogni giorno, una ogni 9 minuti; attualmente solo il 2% viene salvato, a causa anche dei pochi defibrillatori presenti in ogni luogo. L’evento che causa l’arresto cardiaco improvviso è nell’85% dei casi la fibrillazione ventricolare (FV): la fibrillazione ventricolare è risolvibile solo con la somministrazione di uno shock da parte di un defibrillatore. Il tempo per intervenire è strettissimo: le percentuali di sopravvivenza diminuiscono del 7-10% al minuto se non si interviene con il defibrillatore. Se una vittima di un arresto cardiaco non è defibrillata entro 10 minuti, le sue possibilità di sopravvivenza sono meno del 2%. Se il cuore non riparte entro i primi 5 minuti, il paziente può ricevere danni cerebrali irreversibili. Può accadere di trovarsi a prestare soccorso ad una persona che ha appena subito un arresto cardiaco improvviso e ognuno di noi vorrebbe essere in grado di poterla aiutare: l’utilizzo un defibrillatore è l'unico trattamento efficace. Attraverso l’implementazioni di progetti che prevedono una adeguata dislocazione di defibrillatori in postazioni opportunamente scelte, sono state raggiunte percentuali di sopravvivenza superiori al 50 per cento. I mezzi di soccorso, le ambulanze presenti sul territorio spesso per varie motivazioni non possono arrivare in tempo utile per soccorre una persona colpita da arresto cardiaco che necessita di un soccorso immediato. Studi clinici pubblicati mostrano che le percentuali tendono ad aumentare ulteriormente se si interviene sul paziente entro tre minuti dall'arresto cardiaco. La legge n.69 del 15 marzo 2004 aveva dato via libera all'utilizzo del defibrillatore semiautomatico (DAE o AED) da parte del personale cosiddetto "laico", cioè né medico, né infermieristico, con un corso di sole 4 ore.

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LEGGE N. 69 DEL 15 MARZO 2004
UTILIZZO DEI DEFIBRILLATORI SEMIAUTOMATICI IN AMBITO INTRA ED EXTRAOSPEDALIERO 1. È consentito l'uso del defibrillatore semiautomatico in sede intra ed extraospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonchè al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare.
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Gli addetti al pronto intervento possono così apprendere, oltre alle manovre di rianimazione cardipolmonare (RCP) o basic life support (BLS), anche l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico (BLSD). Per tale ragione si sono sviluppati progetti di defibrillazione precoce sul territorio (PAD) fornendo defibrillatori nei luoghi chiave, laddove si riuniscono molte persone, dove la gente vive, lavora, studia e si diverte.

La vostra struttura scolastica è preparata
in caso di arresto cardiaco?

Perché un progetto di defibrillazione in una azienda.

L’arresto cardiaco colpisce chiunque, senza preavviso, senza tener conto di età, sesso, razza o condizione sociale. Ogni anno una persona su mille viene colpita dalla cosiddetta morte cardiaca improvvisa, considerando la popolazione italiana si tratta di circa 60.000 casi all’anno, cioè circa 150 persone ogni giorno, una ogni 9 minuti; attualmente solo il 2% viene salvato, a causa anche dei pochi defibrillatori presenti in ogni luogo. L’evento che causa l’arresto cardiaco improvviso è nell’85% dei casi la fibrillazione ventricolare (FV): la fibrillazione ventricolare è risolvibile solo con la somministrazione di uno shock da parte di un defibrillatore. Il tempo per intervenire è strettissimo: le percentuali di sopravvivenza diminuiscono del 7-10% al minuto se non si interviene con il defibrillatore. Se una vittima di un arresto cardiaco non è defibrillata entro 10 minuti, le sue possibilità di sopravvivenza sono meno del 2%. Se il cuore non riparte entro i primi 5 minuti, il paziente può ricevere danni cerebrali irreversibili. Può accadere di trovarsi a prestare soccorso ad una persona che ha appena subito un arresto cardiaco improvviso e ognuno di noi vorrebbe essere in grado di poterla aiutare: l’utilizzo un defibrillatore è l'unico trattamento efficace. Attraverso l’implementazioni di progetti che prevedono una adeguata dislocazione di defibrillatori in postazioni opportunamente scelte, sono state raggiunte percentuali di sopravvivenza superiori al 50 per cento. I mezzi di soccorso, le ambulanze presenti sul territorio spesso per varie motivazioni non possono arrivare in tempo utile per soccorre una persona colpita da arresto cardiaco che necessita di un soccorso immediato. Studi clinici pubblicati mostrano che le percentuali tendono ad aumentare ulteriormente se si interviene sul paziente entro tre minuti dall'arresto cardiaco. La legge n.69 del 15 marzo 2004 aveva dato via libera all'utilizzo del defibrillatore semiautomatico (DAE o AED) da parte del personale cosiddetto "laico", cioè né medico, né infermieristico, con un corso di sole 4 ore.

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LEGGE N. 69 DEL 15 MARZO 2004
UTILIZZO DEI DEFIBRILLATORI SEMIAUTOMATICI IN AMBITO INTRA ED EXTRAOSPEDALIERO
1. È consentito l'uso del defibrillatore semiautomatico in sede intra ed extraospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonchè al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare.
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Gli addetti al pronto intervento possono così apprendere, oltre alle manovre di rianimazione cardipolmonare (RCP) o basic life support (BLS), anche l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico (BLSD). Per tale ragione si sono sviluppati progetti di defibrillazione precoce sul territorio (PAD) fornendo defibrillatori nei luoghi chiave, laddove si riuniscono molte persone, dove la gente vive, lavora, studia e si diverte.

La vostra azienda è preparata
in caso di arresto cardiaco?

Per realizzare un programma di successo, ecco le fasi che devono essere seguite:

Studio Teorico
La condivisione del progetto;
L’integrazione con le leggi e le regolamentazioni locali;
Il coordinamento con i servizi locali di emergenza medica 118;
Il site assessment;
Scelta delle attrezzature: defibrillatori ed espositori multimediali;
Selezione del personale da addestrare.

Realizzazione Operativa
Addestramento tecnico dei soccorritori e pianificazione del retraining;
Dislocazione dei defibrillatori e degli espositori multimediali;
Sviluppo delle procedure di intervento.

Fase Divulgativa
Promozione dell’iniziativa;
Gli strumenti per la comunicazione.

Gestione del Progetto
Garantire la qualità nella gestione delle operazioni;
Controllo e verifica dei dati (quality control).

Studio Teorico

La condivisione del progetto

Per realizzare con successo un programma di Defibrillazione Precoce, è necessario il supporto di tutti, per soddisfare le esigenze di tutti i livelli dell’organizzazione. Il coinvolgimento di tutti vi aiuterà a promuovere con successo il programma. Le maggiori resistenze alla creazione di un progetto di defibrillazione possono arrivare dalle persone che non capiscono quanto può essere semplice utilizzare un defibrillatore semiautomatico e salvare una vita. È disponibile svariato materiale di presentazione che può aiutarvi a convincere chi è scettico di come il DAE può davvero fare la differenza tra la vita e la morte.

L'integrazione con le leggi e le regolamentazioni locali
I DAE sono stai progettati per essere utilizzati facilmente da chiunque con un minimo addestramento. I DAE analizzano il ritmo cardiaco e avvisano se c’è bisogno di somministrare uno shock, perciò l’erogazione di una scarica di defibrillazione richiede una piccolissima decisione da parte del soccorritore. Se l’arresto cardiaco non è trattato, la persona da soccorrere morirà, cosicché un DAE può solo aiutare. La legge italiana prevede che chiunque possa...

Se volete continuare nella lettura ed avere ulteriori informazioni sulla realizzazione di un progetto di defibrillazione precoce PAD, inviate una e-mail a info@emergencyfocus.com oppure ipg1970@yahoo.it

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